Harley-Davidson Sporster: la storia, le special e la pubblicità. Una sezione dedicata alle Buell motorizzate Harley-Davidson.
Sezioni
mercoledì 14 aprile 2021
Bad Rocker
lunedì 5 aprile 2021
Low Art
Sul finire degli anni novanta lo stile di Arlen Ness si era ormai affermato nella vecchia Europa. Moto curate in maniera maniacale, dove l'ampio utilizzo di alluminio billet era uno degli aspetti che connotavano questo genere. Anche se si stavano iniziando a vedere le prime cafe racer (e relative elaborazioni), qualcuno continuava sulla vecchia strada che, solo parecchi anni più tardi, sarebbe stata definitivamente abbandonata, salvo qualche sporadica realizzazione.
Le pagine di Freeway Magazine del 1999 immortalano questo splendido Sportster elaborato da Hard Core Custom Cycles di Assemini (Cagliari). Telaio e forcellone realizzati direttamente in casa, tenendo a mente parametri ben precisi come un'ampia inclinazione del cannotto di sterzo ed aspetto “low”.
Motore Sportster del 1998 elaborato in maniera pesante facendo ricorso a pistoni Wiseco per portare la cilindrata a 1200, imbiellaggio e carburatore S&S, camme Andrews, scarichi Bub (abbastanza utilizzati in quegli anni per elaborazioni simili). Il motore, così come il resto della moto, non è stato solo elaborato, ma assai curato nella parte estetica (eliminate alcune alette di raffreddamento nella parte bassa dei cilindri.....).
Ovviamente vengono utilizzate ovunque parti in alluminio realizzate a mano.
Attualmente si sono affermate elaborazioni e moto in chiave scrambler e street-tracker, sicuramente dettate anche da esigenze pratiche, ma quanto mancano preziosismi come questo Sportster Low......
mercoledì 24 marzo 2021
Cafe caliente
Lo Sportster del 2003 emana cattiveria da ogni sua parte.
mercoledì 27 gennaio 2021
Sportster Drag
Si tratta di una moto dall'indubbio fascino soprattutto pensando che è stata costruita in chiave stradale avendo come riferimento l'affidabilità del mezzo. Un “mostro” da 165 cv su 165 kg. La base è rappresentata da uno Sportster 883 del 1987 con cambio a quattro rapporti e trasmissione finale a catena. Per contenere l'incredibile potenza è stato progettato un telaio di tipo rigido con tubi in cromo-molibdeno ed una angolazione del cannotto di sterzo pari a trenta gradi.
Il motore è stato rifatto completamente e per rendere l'idea del lavoro effettuato sopra non bisogna soffermarsi solo sulla cilindrata o sulla potenza, ma anche sul ragguardevole alesaggio (96,99mm) e sul rapporto di compressione alto (11,5:1).
mercoledì 16 dicembre 2020
Nata per vincere
Fecero subito tendenza e molti si cimentarono nella costruzione di moto simili, utilizzando per lo più i Big Twin da 1340 cc (che Ness spesso elaborava all'inverosimile....).
Raramente si sono viste realizzazioni su base Sportster come questa.
Il motore Sportster 883 (elaborato fino a 1200 cc tramite pistoni Wiseco, con l'aggiunta di un carburatore S&S Super B e scarichi “fishtail”) è stato inserito in un telaio rigido, con una grande inclinazione del cannotto di sterzo, abbinato ad un cerchio posteriore lenticolare ed uno anteriore a raggi (entrambi da 16 pollici). Il tutto corredato da alluminio a profusione.
domenica 6 dicembre 2020
Evil Superstock
Negli anni novanta c'era molto fermento nel mondo Harley-Davidson, che avrebbe fatto da traino per la futura affermazione del fenomeno della customizzazione, specialmente in Italia. Come ho raccontato più volte, lo Sportster veniva spesso elaborato in chiave racing, esasperando le prestazioni del motore abbinato ad una ciclistica prelevata interamente da qualche sportiva giapponese.
Sulla scena romana coesistevano sostanzialmente tre anime: quella legata alla Numero Uno, Carlo Talamo e Fabrizio Farinelli, quella dei vari gruppi che avevano una visione molto romantica di Harley-Davidson andando in giro con moto assai vecchie (vedasi ad esempio il famoso gruppo di Monteverde) e l'American Motorcycle, che aveva fatto proprio lo spirito di Arlen Ness. Fu il contatto con quest'ultima realtà per molti fonte di ispirazione per rendere le “piccole” di Milwaukee vere e proprie sportive.
Lo Sportster di Cris, alias “Teschietto”, apparve sulle pagine di Freeway Magazine nel 1997, quando stavano arrivando in Italia le prime Buell, e non si conosce se la scelta di questa elaborazione fu dettata da precedenti contatti con la “crew” dell'American Motorcycle. Di sicuro la moto fu elaborata in maniera radicale.
Il motore portato a 1500 cc tramite un kit S&S che comprendeva, oltre ai pistoni, anche valvole, aste, teste, cammes ed il famoso carburatore S&S “Super G”. Cerchi da 17 pollici della Marchesini abbinati a freni Performance Machine (….altro must di quel periodo....). Posteriormente si rese necessario (per ospitare un cerchio dal canale nettamente più largo rispetto all'originale) non solo di sostituire la tradizionale trasmissione finale a cinghia con una a catena (indispensabile per tenere a bada il notevole aumento di potenza), ma anche di montare un forcellone di alluminio (JMC).
Stranamente la forcella conservò gli steli di serie, salvo l'abbinamento a piastre OMP con una maggiore inclinazione. Una moto veramente bella e realizzata con cura. Sarei curioso di sapere se è ancora in giro......
mercoledì 2 dicembre 2020
Spanish Flyer
Specialmente in Francia si poneva molta attenzione all'aspetto cromatico, fondamentale per supportare un'ottima elaborazione.
Nel 1997 sulla rivista Freeway Magazine Italia appare questo Sportster costruito in Spagna seguendo quella logica. La base di partenza è un 883 del 1991 con cambio a cinque rapporti e trasmissione finale a cinghia, sul quale viene montata una forcella a steli rovesciati prelevata da una Suzuki GSX-R 750, abbinata a cerchi della Performance Machine in lega da 17 pollici di diametro con canale da 3.5 (anteriore) e 4.5 pollici al posteriore. La stessa azienda fornisce anche i dischi freno, molto in voga in quegli anni.
Il motore subisce un notevole aumento di potenza grazie alla cilindrata portata a 1427 cc tramite pistoni Axtell, carburatore S&S Super G dotato di Thunderjet, cammes Redshift, aste Crane, scarico due-in-uno Supertrapp.
Troviamo una serie di altri componenti di pregio come le pedane arretrate Storz, specchietti Arlen Ness e carrozzeria di tipo “warbird”, altro elemento che per un periodo di tempo è stato utilizzato in molte preparazioni.
mercoledì 18 novembre 2020
Under 6!!!!
Questo Sportster costruito per le gare di accelerazione è apparso sulla rivista Freeway Magazine del lontano 1995, mostrando quanto si può elaborare lo “small-block” (inserito in un telaio apposito...).
La cilindrata è infatti arrivata a 1900 (pistoni Ross) ed è stato indispensabile intervenire su imbiellaggio (S&S) ed albero motore per evitare rotture immediate. Carburatore S&S, teste STD, cammes Zippers ed accensione Dyna S Single Fire (che fornisce la scintilla all'interno del cilindro nella fase utile e non in maniera simultanea) completano l'opera.
Sono passati oltre venti anni dalla costruzione di questo Sportster per le drag-racing e questo la dice lunga su quanto questo motore sia robusto, dal momento che è stato spremuto a dovere.
mercoledì 11 novembre 2020
Smanett-One!!!!!
Su questo Sportster 883 del 1989 (con trasmissione finale a catena e cambio a quattro rapporti) è stato cromato anche il telaio. Il motore è stato elaborato secondo la ricetta dell'epoca che prevedeva carburatore (nello specifico S&S Super E), motore portato a 1200 cc con pistoni dal diametro più grande (quasi sempre si utilizzavano i Wiseco dello stesso peso degli originali), alberi a cammes dal profilo più spinto (Andrews come in questo caso o Screamin'Eagle) e scarico due-in-uno Supertrapp (raramente venivano adottati altri scarichi). In più sono state lucidate le teste e rifatto completamente l'imbiellaggio.
A parte la verniciatura, negli anni questo modo di rivisitare gli Sportster in chiave quasi pistaiola ha fatto tendenza.