Harley-Davidson Sporster: la storia, le special e la pubblicità. Una sezione dedicata alle Buell motorizzate Harley-Davidson.

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martedì 12 febbraio 2019

Stunt Sportster Evel Knievel

stunt sportster evel knievel tribute

stunt sportster evel knievel tribute

stunt sportster evel knievel tribute

Alzi la mano chi non conosce lo stuntman per eccellenza. Praticamente impossibile non aver sentito pronunciare almeno una volta nella vita il nome Evel. Nome legato a mirabolanti imprese con ogni genere di mezzo (….anche con un razzo....).
Parecchie sono state le moto a lui dedicate (in prevalenza Sportster), per la maggior parte elaborate a livello grafico e con poco altro. Quasi tutti mezzi sostanzialmente di serie che poco si discostavano dagli originali. Nel 2016 i principali dealer Harley-Davidson italiani hanno anche proposto una serie di eventi a lui dedicati, in concomitanza con l'uscita di un film documentario sulla sua vita.


Rispetto agli altri, questo Sportster si presenta con una propria fisionomia. Non è il classico modello di serie rivisitato per lo più a livello estetico. Si tratta, invece, di una moto assai diversa per concezione e indole. Come assai di rado capita, si è attinto a piene mani dal mondo dello speedway ed, in parte, dal supermotard


Ne è scaturito un ibrido dalle forme tanto inusuali quanto intriganti, in grado di trovarsi a proprio agio in un bike-show come in un ovale in terra battuta. Di originale (….e nemmeno tanto...) questo Sportster mantiene solo il motore a carburatore del 1998 dal momento che il telaio, sebbene assomigli anteriormente a quello di serie, in realtà è fornito dalla nota azienda Paughco ed è stato rimaneggiato in modo da renderlo più simile a quelli da speedway.


Lo stesso motore è stato dapprima elaborato portando la cilindrata dagli originali 883 a 1200 cc attraverso pistoni forgiati che sono stati abbinati a cammes Andrews ed un carburatore Mikuni da 42mm dotato di filtro dell'aria Goodson e scarichi artigianali. Quando la moto è stata pensata, uno degli aspetti fondamentali era quello di contenere il peso il più possibile senza spendere una fortuna, quindi si è fatto ampio ricorso ad alluminio billet per numerose parti che sono state costruite appositamente. Dopo varie ricerche si è prelevata una forcella Ohlins a steli rovesciati da una Honda CRF 450 supermotard, insieme ad un cerchio Excel da 17 pollici (montato anche posteriormente). Naturalmente si è dovuto lavorare molto per adattare il tutto al telaio. I freni sono Brembo.  Il serbatoio del carburante è marchiato Salinas Boyz. 


Da notare che il serbatoio dell'olio è stato spostato davanti al motore ed agganciato al telaio, mentre la batteria è stata alloggiata nella parte inferiore al telaio in un supporto di pelle. Ovviamente l'impianto elettrico non esiste, così come non vi è traccia del cavalletto.
E' probabile che il mitico Evel se avesse dovuto progettare una moto per l'ultima sua follia, l'avrebbe concepita proprio come questo Sportster.....


martedì 6 novembre 2018

Double team!!!!

sportster 1200 s street tracker by momiaged speed

sportster 1200 s street tracker by momiaged speed

sportster 1200 s street tracker by momiaged speed

sportster 1200 s street tracker by momiaged speed


Se volete realizzare un bellissimo street-tracker su base Sportster uno dei modelli più indicati è il 1200S (meglio a quattro candele).


Quando apparve sul mercato, a metà degli anni novanta, il 1200S rappresentò il modello in grado di solleticare il palato degli harleysti dalla manetta pesante. Gli interventi riguardarono ammortizzatori posteriori, forcella rivisitata, ritocchi estetici ed un motore accordato per offrire il meglio tra i 2500 ed i 4000 giri. Poi venne prodotta la versione con testata a doppia candela, ma non restò in produzione molto.

Per elaborare questo Sportster non si è dovuto ricorrere a chi sa quale stratagemma, ma solo seguire la strada tracciata da molti, con una variante a livello ciclistico, un solo cerchio da 19 pollici montato posteriormente (solitamente chi usa la moto sugli ovali in terra battuta monta anche il cerchio anteriore da 19 pollici). 

Il motore ha visto l'adozione di testate Buell, carburatore Mikuni da 42mm a valvola piatta con filtro dell'aria S&S, doppio scarico alto Supertrapp, accensione Twin Tec.
La ciclistica, invece, a parte un paio di ammortizzatori posteriori Ohlins ed una rivisitazione della parte interna della forcella, non ha subito alcun intervento. 

Una street-tracker che si rispetti deve avere nella leggerezza uno dei punti cardini, specialmente se la si vuole utilizzare anche sul qualche ovale per divertirsi a derapare. Logico, quindi, far ricorso ad una struttura in vetroresina composta da serbatoio (8 litri) e codone ed è stato segato il telaio nella parte posteriore per avere un aspetto racing. Come ribadito più volte è una pratica che andrebbe evitata per una serie di motivi (tra cui quelli legali), ma qui siamo in Giappone......



martedì 16 ottobre 2018

Miller Time Scrambler

miller time sportster tracker by shaw speed

miller time sportster tracker by shaw speed

miller time sportster tracker by shaw speed

miller time sportster tracker by shaw speed

miller time sportster tracker by shaw speed


Il marchio di fabbrica è Shaw Speed & Custom ma questa scrambler, o meglio dire tracker, si differenzia nettamente dalle altre realizzazioni.


Quando si tratta di special su base Sportster, gli inglesi di Shaw Speed sono una garanzia in merito. Tantissime moto in cui, nella maggior parte dei casi, il comune denominatore è rappresentato da ruote artigliate, assetto rasoterra e poche concessioni a fronzoli vari. In passato su questo blog vi abbiamo mostrato qualche esemplare a tema come The Thugster.

"Miller Time Scrambler”, pur mantenendo una soluzione di continuità con le altre realizzazioni, ha una cura maniacale a livello cromatico ed un'impostazione tecnica che, per certi versi, la fanno assomigliare ad una moto da cross degli anni settanta.

La verniciatura, effettuata anche sul telaio, omaggia la famosa birra, miscelando abilmente alluminio spazzolato ad azzurro metallizzato. 

Ma non bisogna pensare che si tratti di uno Sportster pensato e costruito solo per gli show. L'aspetto tecnico è altrettanto curato. Il reparto sospensioni è affidato alla Ohlins che fornisce ammortizzatori posteriori e forcella che lavorano su una coppia di cerchi da 19 (anteriore) e 17 (posteriore) pollici muniti di pneumatici tassellati Michelin Anakee Wild. A causa della maggiore larghezza del pneumatico posteriore e dell'aumento di potenza dovuta ad un kit Screamin'Eagle Stage 4 composto da cilindri, teste (comprese di valvole e molle), pistoni ad alta compressione, alberi a cammes e collettore di aspirazione, è stato reso necessario montare una trasmissione finale a catena in luogo di quella originale a cinghia. 

Il telaio è stato lavorato nella zona posteriore con l'aggiunta di un corto parafango sostenuto da un archetto. Bellissimi i due scarichi realizzati in casa che escono su entrambi i lati ed il serbatoio del carburante RSD abbinato a grafiche vintage.

Nel mezzo di questo lavoro una serie di piccole accortezze come la mascherina anteriore del faro sagomata ed i comandi in alluminio anodizzato dello stesso azzurro del resto della moto.
Perchè i ragazzacci inglesi non producono in piccola serie qualcuna delle loro scrambler-tracker ?????      


martedì 22 maggio 2018

Granddad's Sportster flat-track!!!!

granddads sportster flat track

granddads sportster flat track

granddads sportster flat track

granddads sportster flat track

granddads sportster flat track


Volete un “vero” Sportster da flat-track un poco sopra le righe ????? Questo allora farà per voi!!!!!


E' la classica storia, ma sempre affascinante, della moto che è stata ferma per anni dentro un garage tutta impolverata sulla quale si è lavorato nel tempo, un poco alla volta. Fortune che non capitano a tutti, dal momento che la moto in questione è stata ereditata da un nonno......

Lo Sportster è un 1200 a quattro rapporti del 1989, sul quale è stato montato il motore di una Buell X1 con alberi a cammes Andrews e bilancieri S&S. Sebbene originariamente questa unità sia ad iniezione, è stata operata una conversione a carburatore montando un Mikuni HSR da 45mm, con filtro dell'aria Hammer Performance ed accensione Twin Tec

Nella parte iniziale lo scarico simula quello Buell, ma poi si alza sul lato sinistro dove trova alloggio un terminale della Cone Engineering. Grazie a questi interventi la potenza viene erogata fin dai regimi molto bassi. 

Poiché una delle idee era quella di iscrivere lo Sportster al “Super Holigan” di flat-track, per rispettare il regolamento il telaio è dovuto rimanere di serie, anche se posteriormente è stato aggiunto un piccolo arco dove far appoggiare il codone della Airtech che, a parte ciò, non ha avuto bisogno di altri adattamenti.  

La forcella, prelevata da una Yamaha R6, è stata riveduta internamente grazie ad un kit regolabile della Ohlins, che ha fornito anche la coppia di ammortizzatori posteriori. I cerchi da 19 pollici provengono da un vecchio Sportster e montano pneumatici specifici della Mitas. Poiché lo Sportster è destinato prettamente alla pista, l'impianto elettrico è stato semplificato al massimo.

La verniciatura è stata ispirata alla zebra. Granddad's è il classico Sportster selvaggio selvaggio costruito in puro stile americano, con un tocco “hippy” dato dalla verniciatura.  

lunedì 7 maggio 2018

The Punisher!

the punisher sportster street tracker 1600 cc by mule motorcycles

the punisher sportster street tracker 1600 cc by mule motorcycles

the punisher sportster street tracker 1600 cc by mule motorcycles

the punisher sportster street tracker 1600 cc by mule motorcycles

the punisher sportster street tracker 1600 cc by mule motorcycles

the punisher sportster street tracker 1600 cc by mule motorcycles

Come fare a creare un vero e proprio “mostro” ???? La risposta è alquanto semplice: basta prendere un motore Sportster Evolution elaborato all'inverosimile ed inserirlo in un telaio Mule!!!!!


Quando ci si imbatte in trasformazioni su base Sportster raramente, per non dire quasi mai, capita di vedere motori elaborati pesantemente. Spesso gli unici interventi sono praticamente quelli di routine, con la sostituzione di scarico e filtro dell'aria. Il motivo è sia economico, dato che i costi crescono all'inverosimile, sia tecnico, dal momento che si corre il serio rischio di avere rotture se l'elaborazione non è effettuata in maniera certosina. 

Ogni tanto qualcuno decide di affrontare questa sfida assai impegnativa.

The Punisher (il nome è preso dall'anti-eroe della Marvel...) è il risultato della chiara volontà di creare uno Sportster spinto all'inverosimile e con un look in grado di richiamare le XR 750 da flat-track degli anni '70. Il motore ha raggiunto la soglia dei 1660 cc con circa 130 cv a 7500 giri alla ruota (!!!!!!!!) e mette soggezione fin dall'avvio. 

Il progetto, ovviamente, non è stato semplice e ci sono voluti diversi anni per portarlo a termine, anche perchè il difficile non era solo ottenere cavalli, ma evitare che il motore si rompesse immediatamente. Infatti si è dovuto studiare attentamente il modo per ottenere corretta lubrificazione di tutte le parti interne.

Si è partiti da un basamento S&S, sul quale sono stati aggiunti cilindri Axtell, teste Baisley a quattro candele ed una coppia di carburatori Kehin modificati, scelta indispensabile per avere il look XR750.
Il motore così elaborato è stato alloggiato in un telaio C&J appositamente progettato e differente dal Mule standard. Infatti si sono dovuti apportare degli aggiustamenti che hanno riguardato la parte posteriore (ora più alta e rinforzata). La forcella è da 45mm e proviene da una Honda CBR900, mentre gli ammortizzatori posteriori sono della Ohlins. Cerchi da 19 pollici della A&A Racing con freni Brembo e forcellone della C&J completano l'opera.

Inutile dire che il progetto ha subito costanti e continui aggiornamenti, motivo per il quale ha richiesto così tanto tempo per la sua realizzazione.

Sembra superfluo sottolineare che The Punisher è tra le realizzazioni che piacciono di più poiché ha richiesto un grosso lavoro di ingegneria nella progettazione del motore e del telaio, con ottimi risultati anche a livello estetico.





martedì 3 aprile 2018

Buell Norton Manx Neo Retrò

buell xb norton manx neo retro style

buell xb norton manx neo retro style

buell xb norton manx neo retro style

buell xb norton manx neo retro style


Quale è una moto da non trasformare in una vecchia cafe racer ????


La risposta è alquanto semplice: le Buell della serie XB,  con il serbatoio del carburante nel telaio e quello dell'olio nel forcellone. Eppure c'è qualcuno che ha pensato non solo di richiamare i fasti dell'epopea cafe racer degli anni sessanta, ma addirittura di andare a scomodare la leggendaria Norton Manx. Un nome che fa ancora oggi venire la pelle d'oca.

Il lavoro è stato ingegnoso, dal momento che il rischio era quello di far solo danni in tal senso. Andavano studiati gli aspetti tecnici, stilistici e cromatici fin nei minimi dettagli, pur considerando che si era in presenza di una moto con caratteristiche assolutamente particolari, costruita oltre quarant'anni dopo la Norton Manx.

Le sovrastrutture sono state realizzate in vetroresina. Al finto serbatoio del carburante è stato dato un aspetto simile a quello in alluminio che montava la Manx, sul quale è stato aggiunto un tappo del carburante tipo “Monza” che, attraverso dei collegamenti interni, permette l'accesso della benzina nel telaio. Un lavoro di progettazione e realizzazione non da poco, dal momento che è stato nascosto il vero tappo del serbatoio del carburante che si trova infulcrato nel  telaio, in posizione più avanzata rispetto a quello creato. Stessa cosa per quanto riguarda cupolino. Aspetto e linee retrò (come il telaietto posteriore e sella)  sono abbinati perfettamente ad elementi moderni quali la forcella Ohlins a steli rovesciati, fornita di attacco radiale per pinze freno Brembo in alluminio ricavato dal pieno.
Se gran parte degli interventi hanno riguardato sovrastrutture e ciclistica il motore, invece, è rimasto di serie, salvo un diverso scarico con la consueta andatura che finisce sotto il motore, un filtro dell'aria racing ed una nuova mappatura della centralina.
Sembra non appropriata la scelta dello scarico sdoppiato che non si integra con la linea della moto.

Per il resto siamo dinanzi ad una splendida interpretazione di quello che è diventato per molti un “must” quando si parla di cafe racer: le vecchie moto inglesi.

martedì 6 marzo 2018

Redmax XR 1000 street-tracker

harley davidson xr1000 street tracker by redmax speed shop

harley davidson xr1000 street tracker by redmax speed shop

harley davidson xr1000 street tracker by redmax frame

harley davidson xr1000 street tracker by redmax engine

Gli specialisti inglesi di moto e parti speciali per il flat-track, come di consueto, esagerano con questa moto che dell'originale mantiene ben poco..... 



XR 1000 è sinonimo di street-tracker fin dalla sua nascita e per tutta la sua breve vita. Una moto rude e non per tutti che è diventata molto ricercata dopo la cessata produzione, con altissimo valore dell'usato. Una moto che si presta ad essere estremizzata.

Chi è dell'ambiente conosce bene il negozio Redmax, dove si può trovare di tutto per costruire una moto da flat-track/street-tracker oppure una bellissima cafe-racer. Da questo negozio, che possiamo definire un vero e proprio “atelier” escono moto elaborate con molti spunti interessanti, intervenendo spesso in maniera pesante.

Della XR 1000 di base non è rimasto praticamente nulla. Il motore è stato smontato ed inserito in un nuovo telaio realizzato in casa (verniciato a polvere), dove lavora un singolo ammortizzatore posto sul lato sinistro, agganciato ad un forcellone, costruito insieme al telaio. Il motore è stato lucidato e revisionato completamente, ma mantiene le caratteristiche originarie, salvo il doppio scarico libero che esce come di consueto sul lato sinistro della moto. Al telaio sono stati abbinati dei cerchi OZ, forcella e mono ammortizzatore Ohlins, dischi freno e pinze Brembo. Nel costruire la moto è stato fatto ampio ricorso all'alluminio per realizzare numerose parti come le pedane, le piastre di sterzo e molto altro. Serbatoio e codone provengono dal vastissimo catalogo di parti appositamente realizzate, anche questi in alluminio.

La XR 1000 così elaborata è una perfetta commistione tra elementi moderni e vecchi ottimamente amalgamati anche a livello stilistico, non solo a livello tecnico. 

Sebbene il progetto di livello eccelso, debbo sottolineare come personalmente sia contrario allo stravolgimento di certi modelli di Sportster che, a causa della loro rarità ed alto valore, dovrebbero essere tenuti il più possibile originali, operando dei restauri conservativi.   

lunedì 21 agosto 2017

"Marley" by Mr.Martini

marley sportster with rear long fender by mr martini side right

marley sportster with rear long fender by mr martini side left

marley sportster with rear long fender by mr martini back left angle

marley sportster with rear long fender by mr martini handlebar

marley sportster with rear long fender by mr martini seat

marley sportster with rear long fender by mr martini gas tank

Il famoso customizer veronese si spinge oltre i canoni tradizionali con questo Sportster dal look stravagante, curato nei minimi dettagli.


Conosco Nicola da una vita, ma ogni volta rimango stupefatto per le moto che sforna. Vere e proprie opere d'arte su due ruote che mi fanno rimanere di sasso per qualche aspetto.  
Con Nicola non abbiamo parlato nello specifico di questo progetto, ma conosco il suo modo di approcciarsi. 
Vuole spingersi sempre  “oltre”.  Tentare nuove strade, creare vere e proprie tendenze. Senza alcun compromesso. A volte le sue “creature” paiono senza logica e prive di senso, ma sono in realtà frutto di uno studio accurato che spesso sfocia nel progetto vero e proprio dopo diverso tempo. La grande capacità di customizer di Nicola Martini è proprio in questo aspetto: il genio creativo ed impulsivo, che lo porta a vivere in un perenne stato agitativo, si plasma nello studio e realizzazione delle sue moto.

“Marley” non tradisce questa regola.

A livello tecnico non vi sono particolari intuizioni. La base di partenza è una 883 pre-2003 su cui si è intervenuti in maniera “soft”. Carburatore Mikuni con filtro dell'aria Screamin'Eagle e scarico due-in-uno con terminale Zard (che Nicola usa spesso insieme a Supetrapp) riguardano il motore, mentre la ciclistica vede l'utilizzo di due ammortizzatori Ohlins con serbatoio separato, un kit di revisione interno della forcella ed la finale a catena in luogo dell'originale a cinghia.

Quando poi ci si sofferma sul resto si nota la genialità esplosiva di Nicola (….o se volete di Mr.Martini...). 

La tendenza attuale è quella di creare moto rastremate e lui che fa ???? Piazza un lungo parafango posteriore, molto in voga sulle Harley custom “made in USA”, con un fanalino tondo ed una sella in due pezzi. Poi, non contento, monta il serbatoio di una Honda “Four” degli anni settanta, su cui lascia il logo della casa dall'ala dorata. Il tutto condito da una serie di particolari quali, ad esempio, manopole e pedane bianche.

Come al solito Nicola meraviglia e fa discutere.


Up: parafango posteriore
DOWN: logo Honda sul serbatoio

martedì 18 luglio 2017

XRCR Racing


xrcr racing xr1200 by shaw speed side right

xrcr racing xr1200 by shaw speed side left

xrcr racing xr1200 by shaw speed gas tank

xrcr racing xr1200 by shaw speed seat


Evoluzione della XRCR, ovvero la XR 1200 con aspetto da “rocker”, la "racing" si presenta in tutto suo spirito corsaiolo.


Breve premessa. Quando penso allo Sportster, non ho in mente la moto custom da passeggio. Il  “ferro vecchio” oggetto di derisione da parte dei motociclisti smanettoni. O quanto meno, non solo. Lo Sportster mi fa pensare ad una moto polivalente, anche se con i suoi limiti. Una sorta di tela bianca sulla quale dipingere a piacimento. Una moto in grado di essere utilizzata per i più svariati fini. Quando vedo qualche elaborazione che, in linea di principio, va oltre quelli che dovrebbero essere i suoi confini, ne rimango affascinato. Per questo motivo mi ha attratto questa XR 1200. Sembra uno Sportster costruito unicamente per correre, anche se poi ha solo qualche aggiunta rispetto alla “sorella” cafe racer che vi ho presentato tempo addietro. http://www.1957legend.it/2016/10/xrcr-tribute-to-rockers.html

Parliamo di interventi  “racing”, come lo scarico Termignoni con il terminale fornito dalla azienda inglese Tiger, che molto ricorda i moderni scarichi delle MotoGp, gli ammortizzatori e la forcella Ohlins, il kit di conversione  a catena della trasmissione finale a cinghia, i cerchi racing della PM (anteriore da 17 pollici) con pneumatici Dunlop D211 ed, ovviamente, il motore da oltre 100 hp!
Non mi piace proprio la verniciatura, anche se di ispirazione Lotus, mentre ci sarebbe da discutere per ore sul codone che, sebbene uguale a quello della cafe racer, sembra in realtà molto diverso e forse non in totale armonia con il resto della moto. Si tratta di aspetti di poco conto. 

Mi piacerebbe vedere sempre più Sportster elaborati nel motore.


UP: spirito racing
DOWN: verniciatura   
  



venerdì 30 giugno 2017

Hooligan Tracker: uno Sportster per il Dirt Quake!!!!

hooligan tracker sportster flat track by bckustoms side right

hooligan tracker sportster flat track by bckustoms side left

hooligan tracker sportster flat track by bckustoms front on

hooligan tracker sportster flat track by bckustoms number plate

hooligan tracker sportster flat track by bckustoms rear wheel

dirt quake 2017 poster

dirt quake 2017 poster

E' la moto costruita da BCKustoms che, a breve, parteciperà al famoso “Dirt Quake”, uno degli eventi più cool per gli amanti della guida in derapata.


Un dato ormai certo è che il Dirt Quake, nato come un mero raduno tra amici su un ovale in terra battuta per divertirsi e guidare ogni genere di moto in derapata, si sia trasformato in qualcosa di più serio, attirando sempre maggior pubblico e suscitando (come spesso accada in queste situazioni) l'interesse di diverse case motociclistiche. L'edizione 2017 si preannuncia densa di emozioni più delle altre e molti presentano delle moto costruite appositamente per l'evento.
 
“Hooligan Tracker” è uno Sportster 883 del 1986, con cambio a quattro rapporti (….scelta quasi obbligata grazie alla maggior leggerezza rispetto ai modelli costruiti dopo il 2003 e dotati di nuovo telaio....) che ha un telaio modificato nella parte posteriore e diversi interventi a motore e ciclistica. Aumento della cilindrata fino a 1200, tramite alesaggio dei cilindri e montaggio dei classici pistoni Wiseco di peso uguale a quelli originali che, perciò, non richiedono un nuovo bilanciamento dell'albero motore.  Un carburatore S&S Super E, abbinato ad un filtro dell'aria K&N ed una coppia di scarichi alti che corrono paralleli sul lato destro.

Non solo. La destinazione dello Sportster ha imposto vincoli dal punto di vista ciclistico: sono stati montati dei classici cerchi in lega da 19 pollici (l'anteriore sprovvisto di disco freno) dotati di pneumatici Maxxis per il flat-track, su forcella originale rivisitata solo internamente ed un paio di ammortizzatori posteriori Ohlins.

Una nota tecnica la merita il tipo di freno posteriore, con pinza montata sotto al disco e non sopra, davanti allo stesso. In questo modo la frenata è molto più dosabile ed i bloccaggi della ruota posteriore avvengono solo quando realmente voluti.

Quelli appena descritti sono gli interventi di maggior rilievo. Dato che il Dirt Quake è anche una splendida vetrina anche per far ammirare le moto  anche nella loro bellezza, particolare attenzione è stata prestata all'aspetto cromatico. Il motore è stato interamente verniciato con una vernice nera opaca, mentre la sobria verniciatura richiama (ovviamente!) le grafiche del flat-track.

Siamo sicuri che questo Sportster farà la sua figura in quanto ottimamente concepita. Non sono state cercate le prestazioni estreme, ma sono stati apportati miglioramenti in modo da farla ottimamente figurare sull'ovale in terra battuta. Tuttavia avremmo osato di più con il motore montando alberi a cammes dal profilo appena più spinto e lucidando i condotti delle teste per avere un miglior rendimento fluidodinamico, senza  aumentare la potenza.


UP: progetto equilibrato che mostra come rendere racing uno Sportster con pochi interventi (salvo la modifica del telaio)
DOWN: le pedane in alluminio colorato


martedì 13 giugno 2017

Jay Springsteen XR 1200

jay springsteen xr 1200 side right

jay springsteen xr 1200 side left

jay springsteen xr 1200 js picture on gas tank

jay springsteen xr 1200 exhaust and seat

jay springsteen xr 1200 rear suspension and wheel

 

Quale miglior tributo per il mitico campione di flat-track, di una XR 1200 con tanto di immagini aerografate ???

 

Jay Springsteen ha lasciato un segno indelebile nelle corse motociclistiche a stelle e strisce, travalicando i confini del flat-track. Altrettanto indelebile è stato il suo legame con Milwakee e con la mitica XR 750.
La sua carriera è stata a dir poco formidabile:  “Rookie of the year” nel 1975, vince il Grand National Championship nel  1976, 1977 e 1978, accumulando complessivamente quarantatre vittorie.
La XR 1200 è un tripudio a questo grande campione, anche se è elaborata per correre sulle piste asfaltate e non sterrate.

Lo schema è più o meno lo stesso di altre XR elaborate: un leggero intervento sul motore attraverso scarico Termignoni due-in-due come quello che montavano le moto del trofeo che si disputava in Italia, centralina Power Commander e filtro dell'aria High Performance. Altrettanto leggero è l'intervento sulla ciclistica con una forcella Ohlins da 43mm a steli rovesciati all'anteriore che lavora su una coppia di dischi  a margherita della Double Galfer, con pinze Braking ad attacco radiale.
Posteriormente il principio è lo stesso: coppia di ammortizzatori Ohlins “S36PR1C1L”, freno a margherita della Braking e pinza Brembo.

Ciò che veramente contraddistingue questa XR è il grande utilizzo della fibra di carbonio per numerose parti, ad iniziare dai cerchi (entrambi da 17 pollici, ma il posteriore con canale da 5.5, mentre l'anteriore ha il canale da 3.5), per passare alla carrozzeria e finire ai carter del motore. 

Non solo. A dispetto di altre moto di indole corsaiola, qui è stata fatta molta attenzione alla verniciatura, curata nei minimi particolari non solo con lo splendido lavoro di aerografia, ma con abbinamenti cromatici e fiamme, tanto in voga negli USA. Oltre alla scelta di molti altri componenti di pregio come la tabella porta numero della Rizoma.

Questa XR 1200 ricorda molto uno degli Sportster utilizzati nel film Ghost Rider. Trovarne difetti è quasi impossibile. Forse, visto a chi è stata dedicata, avremmo osato un poco di più con il motore, per spremergli qualche altro cavallo.

UP: verniciatura
DOWN: salvamotore